1990.
Le “Mappe mentali” sono paesaggi lavorati con gesso e grafite. Grandi tele che rappresentano: mari, monti e pianure verdeggianti che unite formano un ipotetico globo geografico inalterato. Successivamente produco una serie dedicata sempre alle Mappe mentali che chiamo “Rilievi”
"Rilievi"
LA COMPOSIZIONE CONSISTE NEL METTERE INSIEME FORME, COLORE E DISEGNO. VENGONO SCELTE DA UNA NECESSITA' INTERIORE E FORMANO UN TUTTO CHE SI CHIAMA QUADRO
W. Kandinsky
Scelgo fotografie selezionate sui giornali per arrivare alla pittura. Traduco immagini in segni, lineamenti e forme colorate, mantenendo le caratteristiche iniziali. Questa traduzione visiva prende il nome di “FOTOMORFOSI”.
Una rassegna sommaria che caratterizza la mia ricerca. Un effetto fluttuante, una dominante curiosa legata alla trasparenza della materia, la volontà di lasciare un segno. Siamo di fronte ad un’espressione artistica che non fa parte di correnti riconosciute: ciò può essere sinonimo di originalità? Segni che si corteggiano, stesure di colore che non si affannano ma scivolano sulla tela, sottili giochi di forze generatrici in evoluzione e crescita. Tutto è dovuto alla mia essenzialità visiva.